Beatificazione Toniolo: Ratti (Fuci), studio come forma di "carità sociale"
SIR 20 aprile 2012
"Il Toniolo parlava dei suoi studenti universitari come ‘sacro deposito e amici del mio cuore' e questo indica la nobiltà e bellezza della sua anima oltre che il forte significato umano e cristiano che attribuisce al suo lavoro di docente universitario": lo ha detto Alberto Ratti, co-presidente della Fuci, la Federazione universitaria cattolica italiana che aveva voluto negli anni Trenta avviare l'iter per la sua beatificazione, "ottenendo il sostegno di Paolo VI che proprio negli anni tra il ‘25 e il ‘33 fu assistente della Fuci". "Toniolo - ha proseguito Ratti - ha vissuto il suo impegno culturale come una scelta vocazionale, una risposta alla chiamata per lo studio come impegno da ‘ridonare agli altri', un servizio al bene comune e una forma nobilissima di carità sociale". L'altra co-presidente della Fuci, Francesca Simeoni, ha descritto il 61° congresso nazionale che si terrà ad Urbino (25-28 aprile) sui temi della Chiesa e la cultura. "Il Toniolo - ha detto - è stato un precursore anche dell'impegno per un ruolo del laicato nella Chiesa maggiormente rappresentativo e lo ha fatto precorrendo per molti aspetti i concetti che sono stati poi sviluppati nel Concilio Vaticano II". |