ASCA - Toniolo: Becchetti, capě che in economia non conta solo profitto
Roma, 28 aprile 2012 - Già un secolo e mezzo fa, l'economista cattolico Giuseppe Toniolo aveva posto le basi filosofiche della confutazione della teoria dell'‘homo oeconomicus', che analizza i comportamenti dell'uomo come se questi fosse un essere perfettamente razionale e dedito esclusivamente al perseguimento del proprio interesse. "Toniolo sarebbe molto contento nel vedere che mentre la sua era una speculazione filosofica, fondata su un'intuizione molto forte, oggi abbiamo delle prove empiriche", dice all'ASCA Leonardo Becchetti, professore di Economia Politica all'università di Tor Vergata, a poche settimane dalla beatificazione dell'economista cattolico vissuto nella seconda metà dell'Ottocento. "L'interesse personale ha una grande funzione nella vita individuale, rappresenta la forza di gravità del mondo morale, ma da questo concetto all'affermarlo unico motore, era facile il passo e la linea fu inavvertitamente trascorsa", scriveva Toniolo, che insegnò Economia Politica all'università di Pisa dal 1883 fino alla morte nel 1918. Per Becchetti, postulare che l'elemento etico sia il ''fattore intrinseco delle leggi economiche, è la parte oggi più attuale del suo pensiero". Lo studioso ricorda una analisi delle ricerche già effettuate sul tema dell'altruismo, pubblicata da Christoph Engels nel 2010, mostra che "indubbiamente la popolazione umana si comporta in maniera più benevola" di quanto farebbe l'‘homo oeconomicus'. In altri termini, dà agli altri anche quando non avrebbe nessun vantaggio a farlo. Ma Toniolo, secondo Becchetti, avrebbe anticipato anche altri temi della scienza economica contemporanea: ''Gli sarebbero molto piaciuti gli studi sulla felicità'', ovvero l'idea che ''esistano i beni relazionali, le relazioni, e che le relazioni hanno un ruolo fondamentale nella felicità delle persone. Ma non solo: le relazioni non sono solo beni di per sé ma sono anche fattori che possono migliorare i risultati della vita economica, e che hanno quindi una produttività sociale molto importante''. Ci sono anche altri aspetti del pensiero del futuro beato che Becchetti vuole mettere in luce: ''Vedeva il capitale e il lavoro non come contrapposti, ma il capitale al servizio del lavorò'. Su questo punto, Toniolo ''avrebbe visto con grande piacere e interesse tutte le applicazioni recenti di quest'idea, ovvero come l'idea del credito cooperativo stia rinascendo oggi per rispondere alle nuove sfide, globalizzandosi, oppure il discorso della finanza etica, del microcredito, delle banche etiche". Idee che a quell'epoca non avevano riscosso successo duraturo, ma che adesso tornano in auge sulla scorta di studi empirici che ne confermano la validità. Infine, ricorda Becchetti, Toniolo si interessò anche del lavoro minorile e delle donne. Un tema - anche questo - "tornato molto d'attualità perché con la globalizzazione è tornata a porsi con forza la questione della tutela del lavoro nei Paesi più poveri".