ASCA - Toniolo: Castagnetti, precursore dell'economia sociale di mercato
Roma, 28 aprile 2012 - Giuseppe Toniolo, che presto sarà beatificato da papa Ratzinger, è il vero precursore in Italia dell'economia sociale di mercato, che dopo di lui sarà ripresa e sviluppata da Amintore Fanfani e da Giorgio La Pira. è quanto afferma Pierluigi Castagnetti, deputato democratico e ultimo segretario del Ppi. Castagnetti, intervistato dall'Asca, sottolinea anche l'importanza di Toniolo nell'elaborazione del pensiero politico dei cattolici che uscivano dalla marginalità dovuta al non expedit di Pio IX e all'evoluzione di una cultura che segnata da uno spirito di minoranza diventerà con gli anni una cosciente responsabilità di guida di un intero Paese e non solo della parte cattolica. ''Toniolo inizia e caratterizza la sua opera -spiega Castagnetti- con l'intenzione di dare una missione ai cattolici che erano stati esclusi dal processo di costruzione dell'unità del Paese e che soffrivano il non expedit. Lo ha fatto senza aprire polemiche con la chiesa, perché Toniolo è sempre stato un cattolico rispettoso e osservante degli insegnamenti ecclesiali, e ricordiamo che era la chiesa di Pio IX. Toniolo ha dunque pensato di dare una missione in quel quadro ai cattolici che erano stati impediti di fare politica, ritrovandosi poi ad essere l'ispiratore e l'attuatore della dottrina sociale del successore, di papa Leone XIII. Quindi Toniolo è a cavallo di due pontificati, ma anche delle diverse condizioni dei cattolici. Toniolo traccia un'altra via alla politica che non è quella delle istituzioni politiche: è la via della tessitura della società civile e della comunità. Per Toniolo anche quella è politica e finisce poi per dare una base culturale ed economica ai cattolici che anni dopo faranno politica tout court''. D - Quale fu il suo ruolo nel pensiero economico?. CASTAGNETTI - ''Da questo punto di vista mi pare che Toniolo lo possiamo definire come il precursore dell'economia sociale di mercato, che irromperà a livello accademico soprattutto negli studi che vengono fatti in Germania e che troveranno una concretizzazione con il ministro dell'economia di Adenauer, Herard che poi diventerà anche cancelliere. In Italia, con Fanfani, l'economia sociale di mercato nasce proprio con questa idea di Toniolo di dare un'anima all'economia, di darle una finalizzazione umana. L'economia sociale di mercato per lui è il tentativo di trovare appunto una finalità all'economia di mercato tout court. Per Toniolo, quindi, l'economia è strettamente collegata all'etica e così anche per la politica. E la persona è assunta come fine e come misura etica dell'economia e della politica". D - Questo per quanto riguarda il suo tempo. Ma il pensiero di Toniolo è arrivato fino ad oggi? E come?. CASTAGNETTI - ''Le sue indicazioni sociologiche ed economiche dal punto di vista dell'attualità io le vedo nell'economia di comunione dei Focolarini. Economia di comunione che adesso si alimenta dell'elaborazione dottrinaria di Luigino Bruni e di Zamagni, e che è frutto dell'indicazione di una persona che era molto distante dalla cultura economica come Chiara Lubic, che aveva intuito la necessità di pensare, di tentare una strada che concretizzasse questo pensiero. Toniolo ha vissuto un tempo in cui i cattolici erano fuori e ai margini della vita pubblica e anche per questo talune delle sue indicazioni risentono di questo spirito minoritario. Non era un complesso, ma certo uno spirito di minoranza. Furono Sturzo e De Gasperi a dare ai cattolici italiani l'ambizione di non essere solo i consiglieri della storia ma i facitori della storia. Il salto avvenne con Sturzo e poi nel secondo dopoguerra con De Gasperi. Facitori della storia nel senso dell'ambizione di guidare un'intera nazione, cioè di essere a capo del cammino storico di un popolo tutto intero, non dei soli cattolici. Questo dimostra che c'è stata una prosecuzione e che non ci si è fermati a quel pensiero iniziale, che oggi con tutta evidenza non ci basterebbe. Io, quindi, colgo nel pensiero di Toniolo questa indicazione profetica e questo sviluppo ulteriore quando Sturzo dà ai cattolici la missione di pensare a tutto il Paese e non solo alla loro condizione di minoranza". D - Una via che porterà i cattolici ad una posizione politicamente e culturalmente adulta rispetto ad una sola trasposizione delle direttive della gerarchia ecclesiastica?. CASTAGNETTI - ''Quando i cattolici si dettero questa ambizione, e furono costruttori anche della Carta costituzionale, lo furono principalmente grazie a questa cultura. Altrimenti non avrebbero potuto esercitare questo ruolo che è stato oggettivamente egemonico nel guidare il disegno costituzionale. Lo furono utilizzando molto dei suoi pensieri e della sua concezione economica. Tutti rapporti economici e sociali che sono stati scritti, in particolare con la penna di Fanfani e di La Pira, si alimentano proprio di questo pensiero lontano, antico. Un'alimentazione dovuta anche alla sua idea cristiana della democrazia. A Toniolo, quindi si deve anche questo contributo, di avere cioè messo dei germogli di un pensiero che si è sviluppato successivamente''. Rispetto alla dimensione più propriamente culturale va inoltre ricordato che Toniolo è anche l'ispiratore di una università cattolica, di cui sentiva e raccomandava una presenza fin dai primi anni del '900. Una indicazione in questo senso la diede in particolare al padre Agostino Gemelli che ne fu il realizzatore dopo molti anni".