27 aprile 2012
di Franca Giansoldati
Città del Vaticano - Domenica nella basilica di San Paolo fuori le Mura, verrà beatificato Giuseppe Toniolo, un economista cattolico vissuto a cavallo della metà dell'800 e i primi del '900 e considerato un simbolo per tutti i politici cattolici. Toniolo diffuse la dottrina sociale della Chiesa nella società dell'epoca, in un clima di opposizione al cristianesimo, insistendo soprattutto sul rapporto tra etica ed economia. «Il suo esempio è valido anche oggi. E quando parlava di democrazia cristiana non si riferiva a un partito e nemmeno a una forma particolare di governo. Egli alludeva a un ordinamento civile nel quale tutte le forze sociali, giuridiche ed economiche cooperano al bene comune su basi di libertà, fraternità e giustizia» afferma monsignor Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace. La celebrazione sarà presieduta dal cardinale Salvatore De Giorgi e vi si attendono circa cinquemila persone, tra cui molti politici.
Padre di sette figli, professore di economia, nel 1907, fu promotore della prima Settimana Sociale dei cattolici nonché presidente dell'Unione popolare e sostenitore del credito cooperativo. Una figura illuminante per l'impegno dei cattolici nella vita politica ed economica. Il laicato lo descriveva come un grande gigante addormentato capace di essere il lievito in ogni settore sociale. Il postulatore della causa di beatificazione, monsignor Domenico Sorrentino ricorda il suo lavoro intellettuale. «E' un santo di una attualità unica, soprattutto pensando al panorama che viviamo per la crisi economica. Toniolo si è contrapposto, sia al marxismo che al capitalismo: ha difeso la piccola proprietà privata, ha difeso i diritti dei lavoratori, si è impegnato per la diffusione della Rerum Novarum».
Toniolo nei suoi scritti elaborò una sua teoria sociologica che affermava il prevalere dell'etica e dello spirito cristiano sulle leggi dell'economia. Propose il riposo festivo, la limitazione delle ore lavorative, la difesa della piccola proprietà, la tutela del lavoro delle donne e dei ragazzi. Dal punto di vista religioso è stato fautore di una azione più incisiva dei cattolici in campo sociale. Dal 1984 in poi divenne uno degli animatori del movimento della democrazia cristiana difendendo il valore sociale della religione. Morì a Pisa nel 1918 e le sue spoglie riposano a Pieve di Soligo. è stato dichiarato venerabile nel 1971 e il 4 gennaio dello scorso anno Papa Ratzinger ha autorizzato la promulgazione del decreto del miracolo attribuito alla sua intercessione.
Il miracolo che ha permesso la beatificazione di Toniolo è singolare. Nel 2006, un giovane imprenditore di Pieve di Soligo - in Piemonte - cade dall'altezza di diversi metri riportando gravi fratture, battendo il capo, ed entrando di conseguenza in coma. Per alcuni giorni la situazione sembrava volgere al peggio. La famiglia non esita a rivolgersi così alla parrocchia, che invita i fedeli alla preghiera invocando sia Toniolo che Sant'Antonio da Padova. Francesco Bortolini nel giro di pochi giorni, in concomitanza con questa preghiera, comincia a star meglio, fino a riprendersi del tutto.
|