ANSA - Benedetto XVI, indic̣ primato persona. Sua festa il 7 ottobre
Roma, 29 aprile 2012 - ''Il messaggio del Toniolo è di grande attualità'' perché indicò ''la via del primato della persona umana e della solidarietà'', una via da riscoprire ''specialmente in questo tempo'' attraversato da una pesante crisi economica. Le parole con cui Benedetto XVI ha ricordato Giuseppe Toniolo inquadrano bene la figura dell'economista e sociologo cattolico che oggi è stato proclamato Beato: quella di un uomo calato nel sociale, con una forte dimensione politica. Un tratto significativo in un momento in cui in Italia la Chiesa stessa torna a ribadire la necessità per i cattolici di riprendere un impegno attivo in campo sociale e politico. Non è un caso che su questi aspetti abbia insistito anche il cardinale Salvatore De Giorgi, che a nome del Papa ha presieduto la cerimonia di beatificazione svoltasi a Roma, nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura: Toniolo - ha detto - è stato un ''dono dell'amore di Dio all'Italia'', ha inteso i valori del Vangelo come ''l'espressione più piena'' dei valori umani per la ''realizzazione del bene comune'' e oggi ''si presenta a noi, come un italiano che ha amato e servito la Chiesa e l'Italia, da cristiano e cittadino esemplare: è questa la vera laicità''. Alla beatificazione hanno preso parte cinquemila persone. Tra loro anche alcuni esponenti politici: il ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi, il ministro della Salute Renato Balduzzi, il leader dell'Udc Pierferdinando Casini insieme a Rocco Buttiglione, presidente del partito; Rosy Bindi, cattolica presidente del Pd. E c'erano anche alcuni familiari di Toniolo. La celebrazione è stata preceduta sabato sera da una veglia di preghiera in piazza San Pietro a cui hanno preso parte circa 2 mila fedeli. Padre di sette figli, professore universitario, seguace degli insegnamenti dell'Enciclica Rerum novarum di Leone XIII, Toniolo promosse l'Azione Cattolica, l'Università Cattolica del Sacro Cuore, le Settimane Sociali dei cattolici italiani. Ma il suo spessore non si esaurisce solo nella dimensione intellettuale e politica. Come ha ricordato oggi De Giorgi, egli sosteneva che ''chi definitivamente recherà a salvamento la società presente non sarà un diplomatico, un dotto, un eroe, bensì un santo, anzi una società di santi'''. La dimensione della santità, coltivata con una ferrea vita spirituale, gli apparteneva e ora raggiunge una tappa importante. L'iter della sua causa di beatificazione prese le mosse nel 1951. Il 14 giugno 1971 Paolo Vi emanò il decreto sulle sue virtù con il titolo di 'venerabile'. Oggi, la beatificazione legata a un miracolo avvenuto nel 2006 a Pieve di Soligo, in Veneto, con la guarigione di un giovane imprenditore, Francesco Bortolini, entrato in coma dopo una caduta. La parrocchia organizzò una novena per invocare l'intercessione del Toniolo, davanti alla sua tomba e nel giro di qualche giorno Francesco uscì dal coma e cominciò a riprendersi. Il nuovo Beato sarà ricordato ogni 7 ottobre. Questa infatti è la data fissata per la sua festa liturgica, in ricordo del giorno in cui mori: il 7 ottobre 1918. La messa di beatificazione è stata celebrata in concomitanza con la la Giornata mondiale delle vocazioni, in cui il papa ha ordinato, a San Pietro, 9 nuovi sacerdoti. Tra loro anche un ex giudice, un pilota di aereo e un religioso vietnamita. Il sacerdote - ha detto loro Benedetto XVI - è chiamato a condurre i fedeli alla ''vita vera''. ''Quando il peso della croce si farà più pesante - ha aggiunto - sappiate che quella è l'ora più preziosa, per voi e per le persone a voi affidate''.