Il vescovo Sorrentino ricorda l'economista cattolico. Sabato prossimo la cerimonia di beatificazione in San Paolo fuori le mura, attesi in cinquemila Quale esempio migliore di un economista assertore dell'etica come fattore intrinseco dell'agire economico per una beatificazione al tempo della crisi? Aggiungi che si tratta di un laico, padre di sette figli, appassionato docente universitario in vari atenei italiani, presenza attivissima nel movimento cattolico di fine '800, caratterizzato dalla difficile stagione del non expedit, e la figura di Giuseppe Toniolo, che sarà beatificato a Roma il prossimo 29 aprile, assume rilevanti aspetti di attualità.«La persona giusta al momento giusto», lo ha definito monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi e postulatore della causa di beatificazione durante la conferenza stampa organizzata ieri a Roma dal Comitato per la beatificazione di Giuseppe Toniolo. Nell'occasione è stato presentato il programma della celebrazione che si svolgerà nella basilica di San Paolo fuori le mura e le iniziative a essa collegate. «L'insegnamento di Toniolo - ha aggiunto monsignor Sorrentino - funziona oggi, nel mezzo di una crisi economica che sta preoccupando tutti, come una bussola, un orientamento. Di fronte a due prospettive economiche da lui ritenute insufficienti, quella del capitalismo nascente e il socialismo, che sarebbe poi sfociato nel marxismo, Toniolo ha elaborato un pensiero economico che pone al centro la persona e ha sviluppato il concetto, rivoluzionario per la sua epoca, dell'etica come fattore intrinseco dell'economia». La sua beatificazione deve essere quindi di stimolo al mondo cattolico per approfondire questa visione economica perché, «se non si organizza l'economia mondiale su un principio etico condiviso, non c'è futuro».L'economia non è stato il solo campo di interesse per Toniolo. Nato a Treviso il 7 marzo 1845, Toniolo insegnò dapprima a Padova, quindi a Venezia, Modena e infine a Pisa, dove trascorse il resto della sua vita. È considerato l'apostolo della Rerum novarum, la grande enciclica sulla dottrina sociale della Chiesa di Leone XIII e l'ideatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani. Sua l'elaborazione di un'«idea cristiana della democrazia» che avrebbe portato qualche anno dopo all'impegno attivo dei cattolici in politica con un proprio partito di riferimento, e l'ispirazione dell'Università Cattolica. Poco prima di morire, nel 1918, sconvolto dagli orrori della Prima guerra mondiale, ideò e propose a Papa Benedetto XV la fondazione di un Istituto cattolico di diritto internazionale che agisse per la ricerca della pace tra le nazioni, come farà - nel 1919 - la Società delle Nazioni, organismo anticipatore dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. Per questo Toniolo è «un laico a tutto tondo», come lo ha definito il presidente dell'Azione cattolica italiana, Franco Miano, un esempio di «santità "possibile" per tutti, capace di coniugare nella quotidianità l'impegno nel mondo e un'autentica spiritualità».Un figura, secondo Miano, che richiama anche all'attualità di «un rinnovato impegno dei cattolici nel sociale e nella politica», come testimoniato dalla presenza già confermata al rito della beatificazione di esponenti del governo come i ministri Renato Balduzzi e Lorenzo Ornaghi, della vice presidente della Camera Rosy Bindi, di parlamentari, amministratori locali, di rappresentanti d elle banche di credito cooperativo, di esponenti della Cnal (Consulta nazionale delle aggregazioni locali), Progetto culturale, Retinopera, Settimane sociali dei cattolici: «Tutte realtà - ha aggiunto Miano - che in qualche modo hanno in Toniolo una sorta di precursore».All'evento della beatificazione sono legate una serie di iniziative che confluiranno nella celebrazione di domenica 29 aprile, presieduta dal cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo e alla quale parteciperanno almeno cinquemila persone. Già venerdì prossimo, la sera prima della beatificazione, ci sarà una veglia di preghiera in piazza San Pietro con almeno duemila fedeli. |