Mons. Toso, Segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, ricorda a Camposampiero l'attualitą del Toniolo
"La vita del popolo" di Treviso, n. 8 del 26 febbraio
La presenza di mons. Mario Toso, salesiano, già rettore della Università pontificia salesiana e ora segretario del Pontificio consiglio "Iustitia et Pax", è un appuntamento fisso della scuola di formazione sociale e politica del Camposampierese. La sua pluriennale amicizia con mons. Aldo Roma, ideatore promotore dell'iniziativa, ne fanno l'anima celata del progetto. Mons. Toso da anni condivide, apprezza e sostiene questa scuola arricchendola del suo personale contributo.

Decisamente nuova e interessante la formula dell'ultimo incontro che ha visto mons. Toso rispondere in modo ampio e completo agli incalzanti stimoli di Guglielmo Frezza, giornalista e direttore della "Difesa del Popolo", settimanale della Diocesi di Padova. L'incontro, introdotto da Silvia Fattore, imprenditrice e sindaco di Villanova di Camposampiero, ha visto anche la partecipazione del vescovo di Treviso, mons. Gianfranco Agostino Gardin, che ha voluto in questa circostanza essere dalla parte dei partecipanti per ascoltare gli interventi del relatore di cui aveva in passato conosciuto le doti.

Nell'introdurre il percorso della serata - che ha presentato le tre grandi figure del ‘900 di cattolici impegnati in politica, Toniolo, De Gasperi e Lazzati -, Frezza ha parlato di una crisi multidimensionale, della società, della politica, della finanza.

Mons. Toso ha ribadito che il ruolo dei cattolici in questo momento esige un ripensamento, dato che è chiesto loro un contributo diverso dal solito, in un contesto culturale frammentato all'interno del quale si manifestano tendenze che si oppongono apertamente ai valori evangelici. Ci troviamo di fronte a un capitalismo finanziario senza regole che in nome del profitto immediato considera le persone meno di una merce. "Attualmente la politica appare subordinata alla finanza - ha affermato -. I cattolici devono prendere posizione e diventare propositivi e orientare la crisi delle gerarchie". Se oggi l'impegno del governo è quello di far uscire l'Italia e l'Europa dalle difficoltà economiche, pur tuttavia non sembra essere completamente libero dai dogmi dell'economia e della finanza. Il loro impegno appare indispensabile inoltre nel riformare una democrazia che appare sempre più oligarchica e populista.

La riforma della legge elettorale rappresenta un passaggio importante per eliminare la cooptazione, che schiaccia il protagonismo dei singoli e caratterizza in maniera negativa l'attuale fase politica.


La lezione di Toniolo

Mons. Toso ha evidenziato come sia necessario ricordare Giuseppe Toniolo come l'organizzatore dell'associazionismo e della cultura cattolica e come teorico del pensiero sociale dei cattolici. Egli, un secolo fa, ha tentato di elaborare l'alternativa cristiana in economia tra le due sponde del liberalismo e del socialismo. Era convinto della necessità di raggruppare i cattolici per favorire obiettivi comuni e vivere il vangelo nel sociale. Mettere insieme i cattolici oggi è un impresa immane. Ne risulta la figura di un precursore di quanto scritto nella Caritas in Veritate a proposito di economia e finanza.


L'eredità di De Gasperi e Lazzati

Alcide De Gasperi valorizza gli aspetti politici della democrazia sociale del Toniolo. De Gasperi, pur facendo sua l'idea di un partito politico aconfessionale, laico, di ispirazione cristiana, riformista di don Luigi Sturzo, si oppone all'idea di cristianizzare la società. Il suo ideale era una politica riformista ispirata al cattolicesimo sociale, ma attenta anche alle istanze della tradizione liberal-democratica. La vera democrazia, oltre ad avere delle regole procedurali, è soprattutto un insieme di costumi e di atteggiamenti e soprattutto una coscienza etica che da senso alle regole procedurali.

Lazzati, infine, era convinto che per essere buoni politici non basta essere buoni cristiani. E' necessario saper tradurre i contenuti della fede sul piano politico. Anche oggi è indispensabile formare politici cattolici. Allora ci chiediamo se esiste un impegno sistematico della Chiesa per la formazione? Una condizione indispensabile è una reale riforma dei partiti e della legge elettorale. Non si può pensare di formare nuove generazioni di politici cattolici se questi non hanno possibilità di accesso ai luoghi di partecipazione e decisione. "Se gli attuali partiti non si riformano precludendo lo spazio ai cattolici - afferma mons. Toso - è necessario immaginare un'altra via, qualcosa di diverso!". La scuola concluderà il suo ciclo, quest'anno il 2 marzo con un incontro di spiritualità tenuto dal biblista mons. Antonio Marangon, in preparazione alla Pasqua. (Pino Marconato)